À LA UNE

Voyages immobiles en temps de confinement: recueil entre hommage et espoir, au bénéfice des enfants malades.

Quand les écrivains se mobilisent pour les soignants, ça donne un recueil de nouvelles co-écritent par des auteurs de tous les horizons: des journalistes, romanciers, historiens, philosophes… Une très belle initiative!!! 40 auteurs s’engagent et racontent le confinement dans un recueil de 40 nouvelles Voyages immobiles en temps de confinement : les fonds seront reversés au bénéfice des enfants malades. Cet ouvrage est né de la volonté d’aider, financièrement, les soignants marseillais, les « petites mains » qui, des infirmières aux brancardiers, des ambulanciers aux aide-soignants, des personnels s’occupant de la sécurité à ceux dédiés au nettoyage, ont permis aux médecins de sauver des vies depuis les débuts de la crise sanitaire liée au « Covid-19 ». Pour cela les bénéfices de cet ouvrage seront reversés à l’association Hope Project, qui œuvre à l’Hôpital de la Timone, à Marseille, en particulier pour les enfants malades. Tout est bénévole ici bien sûr : les auteurs qui ont répondu présent et tous les membres de la chaine d’édition improvisée dédiée à cet ouvrage.Le thème retenu est celui des « voyages immobiles » car c’est bien cela que le confinement nous suggère d’apprécier. Nos voyages continuent, notre goût de la découverte n’est pas émoussé, mais nous devons poursuivre sans bouger, ce qui n’est pas le moindre des paradoxes. Avec une préface signée Michel Drucker, et une post-face du rappeur Faf Larage, le livre de 300 pages est édité par Ramsay. Merci aux auteurs qui, en très peu de temps, ont écrit pour ce recueil de nouvelles inédites. Elles vous séduiront et vous feront voyager.  Mais surtout, grâce à elles et grâce à vous, lectrices et lecteurs qui aurez acquis ce livre, sera donné ce coup de pouce à celles et à ceux qui n’ont pas hésité à mettre leur vie en jeu pour nous aider, nous.

C’est François David, le président de l’association Parlez-moi d’un livre, organisatrice du Festival du livre à Marseille, le père spirituel de ce recueil avec deux de ses amis auteurs : Jean-Paul Delfino et Patrick Coulomb. François David a senti dans sa chair la morsure du virus du Covid 19, anéanti, le corps réduit à néant. C’est par les mains, la volonté, le courage, le travail du personnel soignant de la Timone qu’il se tient à nouveau debout. Son histoire, des centaines l’ont vécu, la vivront peut-être encore. Mais certains, et tant mieux, ne la subiront jamais. La mémoire collective est courte, la souffrance vite effacée, question de survie. Il nous faut pourtant nous souvenir pour ne pas commettre les mêmes erreurs. Se souvenir de l’abnégation constante, permanente, des personnels soignants. Retrouver le soleil, la mer, la plage, la santé, oui, mais en gardant en mémoire ceux qui luttent au quotidien pour nous permettre de la sauvegarder. ‘Nos héros du quotidien’ a-t-on dit. Peut-être. Eux ne se pensent pas héros. Ce ne sont pas des demi-dieux, ils sont tout simplement à notre service et humains, de cette humanité dont il nous faut nous inspirer, qui s’adresse à tous.

Vécue par tous comme une belle aventure humaine, cette collaboration pourrait-elle donner naissance à une ou plusieurs autres initiatives de ce type? “Pourquoi pas? Tout dépendra déjà de l’accueil que recevra ce livre”, estime François David. “Travailler de la sorte sur la thématique du mélange et du vivre ensemble est une idée qui mérite d’être creusée”, embraye Patrick Coulomb.

Voyages immobiles en temps de confinement - broché - Collectif ...

 

Palazzetto Bru Zane – Centre de musique romantique française: due nuove iniziative.

Il Palazzetto Bru Zane Centre de musique romantique française è la fondazione veneziana che si occupa di promuovere la musica romantica francese in tutto il mondo. Il centro ha sede nel suggestivo Casino costruito dalla famiglia Zane nel 1695 e riportato al suo splendore nel 2009 dalla Fondation Bru per ospitare il centro di musica e per proporre ad un pubblico internazionale una stagione musicale composita: festival, concerti, conferenze, mostre e attività didattiche. Questo luogo di dimensioni raccolte costituisce il laboratorio ideale per selezionare, programmare e registrare opere di centinaia di compositori ed è anche grazie alla fedeltà dei partner, la motivazione degli artisti e la curiosità del pubblico che è in continua evoluzione questo lavoro di esplorazione su tutti i generi musicali del periodo romantico francese (1780 – 1920).

Sono ora a disposizione di chiunque fosse interessato alcune iniziative diffuse online per permettere ad un pubblico più vasto di fruire di tutto questo repertorio.

La prima iniziativa riguarda l’evento organizzato in occasione della festa della musica del 20 giugno e del compleanno del compositore Offenbach sulla webradio Bru Zane Classical Radio. Diffusa «24h/24» e accessibile in tutto il mondo, la webradio offre una programmazione esclusivamente musicale e ha per vocazione quella di favorire la riscoperta del repertorio del grande Ottocento riflettendone la ricchezza e la varietà di generi.

La seconda iniziativa riguarda Bru Zane Replay un nuovo progetto che propone di vedere o rivedere video di spettacoli e concerti realizzati negli ultimi anni dalla Fondazione o da Istituzioni partner. Ogni giovedì, un nuovo video arricchisce la selezione di eventi in replay.

Bru Zane Replay propose des captations de spectacles et de concerts réalisées ces dernières années par le Palazzetto Bru Zane ou par des institutions partenaires. Malice de l’opérette, connivence de la musique de chambre, recueillement du répertoire sacré, puissance de l’opéra… embarquez pour un voyage à la découverte de la musique romantique française, qui fera notamment escales à Venise, Paris, Munich ou Budapest. Préparez ou approfondissez votre séance sur Bru Zane Mediabase, le site de ressources en ligne, grâce aux fiches thématiques, aux notices biographiques, aux livrets et aux synopsis disponibles pour une écoute active et documentée des replay vidéos.

Presentata la stagione 2016-'17 del Palazzetto Bru Zane di Venezia ...

 

Padova conferma l’appuntamento con Van Gogh.

Padova conferma l’appuntamento, che partirà il 10 ottobre, con Van Gogh. I colori della vita. Per l’esposizione a cura di Marco Goldin al Centro Altinate gli spazi saranno rivisti e ampliati per garantire le distanze. “Questa esposizione, forte di ben novanta opere, con vari musei prestatori e ovviamente al primo posto il Kröller-Müller Museum e poi il Van Gogh Museum, ha l’ambizione di inserire Van Gogh nel flusso del suo tempo, nella precisa relazione con altri artisti che per lui hanno contato. Un’esposizione che dunque non si ferma a una visione esclusivamente monografica, ma presenta l’opera del grande artista olandese con tanti approfondimenti non così usuali da vedersi, e in questo modo colloca quell’opera meravigliosa entro non abituali confini. Dai due anni nelle miniere del Borinage in Belgio, al tempo nel Brabante olandese, fino agli anni francesi che la mostra indaga in modo approfondito”. Marco Goldin

Imperdibile offerta lancio per la mostra "Van Gogh. I colori della ...

 

Perché Violette continua a conquistare i lettori.

Moltissimi lettori italiani hanno passato la quarantena in compagnia di Violette, guardiana di un cimitero in Borgogna che nella sua casa ai bordi del camposanto raccoglie segreti e confidenze, mischiando risate e lacrime e che, dietro a un’immagine anonima, nasconde tanti segreti. Violette è la protagonista del romanzo Cambiare l’acqua ai fiori (Changer l’eau des fleurs), che, uscito nel luglio scorso, è diventato un bestseller del passaparola. Valérie Perrin, l’autrice, racconta: “Molti lettori mi scrivono parlando di Violette come di una persona cara, che sentono vicina. Anche in Francia c’è stato un fenomeno di riscoperta di Changer l’eau des fleurs durante questa crisi. Violette convive con i morti ma è capace di gustare e comunicare i piccoli piaceri della vita. La cucina, le chiacchiere con gli amici, la bellezza di un fiore. Alla fine è una storia di resilienza, ma anche una sorta di breviario per riconnettersi con l’essenziale. Forse è quello di cui abbiamo sentito bisogno nell’ultimo periodo”. Changer l’eau des fleurs nel 2018 ha vinto il Prix Maison de la Presse, presieduto da Michel Bussi, con la seguente motivazione: “Un romanzo sensibile, un libro che vi porta dalle lacrime alle risate con personaggi divertenti e commoventi”.

Valérie Perrin lavora da sempre nel mondo dell’arte e per anni è stata fotografa di scena delle più importanti produzioni cinematografiche francesi, tra cui quelle del marito Claude Lelouche. Il suo talento nel cogliere attraverso l’obiettivo situazioni, atmosfere, emozioni le ha fatto conquistare numerosi premi.

CHANGER L'EAU DES FLEURS - 2 copines et des livres

 

LIVRES

Leïla SLIMANI, Il paese degli altri (Le pays des autres), La nave di Teseo.

Primo volume di una trilogia largamente autobiografica ambientata in Marocco tra il 1945 e il 2015. “In un certo senso ero frustrata, perché avevo l’impressione che la storia algerina avesse divorato tutto – anzi, in realtà sono frustrata proprio dallo sguardo che la Francia e l’Occidente hanno sul Maghreb. Conosciamo bene la Francia, la sua politica, il suo governo, la cultura. I francesi invece conoscono pochissime cose sul Marocco, sulla nostra complessità o la nostra storia, che non è quella dell’Algeria e tantomeno quella della Tunisia. Tutto è ridotto al fatto che siamo musulmani, come se la religione spiegasse tutto. Volevo ristabilire le nostre differenze, le nostre complessità.”

Nel 1944, durante la guerra, Mathilde, una giovane alsaziana, s’innamora di Amin, un soldato marocchino che combatte nell’esercito francese contro l’occupazione nazista. Lui è affascinato dalla vitalità e dalla libertà di Mathilde; lei è sedotta dalla bellezza e dalla sensibilità dell’uomo. Al termine della guerra decidono di sposarsi e di trasferirsi nei dintorni di Meknes, in Marocco, dove Amin aveva ereditato un terreno che sognava di trasformare in una fattoria moderna. Ma l’impatto con la nuova realtà è traumatico per entrambi. Mathilde deve imparare a vivere in un mondo fatto di regole che non comprende e non condivide, mentre Amin scopre a sue spese che non è facile essere un proprietario terriero né un marito moderno e liberale in un paese come il suo. Nonostante le difficoltà e i contrasti, il loro amore e la dedizione ai figli, Aisha e Selim, prevalgono anche quando, con l’esplodere della lotta per l’indipendenza del Marocco, la Storia torna a bussare alla loro porta. Leila Slimani ci regala un romanzo dall’intreccio magistrale, illuminato dalla forza e dalla profondità delle sue protagoniste femminili. Perché tutti, in questa storia, vivono nel “paese degli altri”. Ci vivono i coloni francesi ospiti indesiderati dei marocchini che, a loro volta, sopportano a fatica il giogo degli europei. Ci vivono i soldati, costretti ad operare in un territorio ostile, così come i contadini che lavorano una terra che non appartiene a loro. Ma sono soprattutto le donne, costrette a vivere nel paese degli uomini, a dover lottare per la loro emancipazione.

Il paese degli altri eBook: Slimani, Leila: Amazon.it: Kindle Store

 

Leïla SLIMANI, Il diavolo è nei dettagli (Le diable est dans les détails), Rizzoli.

Sei pezzi inediti dalla scrittrice simbolo della Francia contemporanea.

Sono i dettagli che cambiano il corso della Storia e del pensiero e Leïla Slimani ne coglie sei, sia dalla propria memoria privata sia da alcuni eventi collettivi che hanno segnato la società contemporanea degli ultimi anni. C’è il racconto dell’anziano Hamid, un uomo colto, considerato un saggio nei vicoli di Tangeri, travolto dall’irruenza del nipote Karim, che confusamente si scaglia contro gli sciiti in un dialogo improbabile e carico di amarezza. Ci sono i ricordi di Leïla bambina in Marocco, di come ha cominciato a coltivare la propria libertà scontrandosi con certe istituzioni dogmatiche. C’è la sua rabbia di parigina ferita dopo l’attentato a “Charlie Hebdo”. C’è, in ognuno di questi interventi, il richiamo all’impegno dell’intellettuale, all’urgenza di prendere posizione. Sei brevi capolavori dotati di un’inesauribile forza espressiva e caratterizzati da una prosa agile e rigorosa, sviluppati attorno a due temi di fondo: il pericolo dei fanatismi e le responsabilità della letteratura rispetto a quanto accade nel mondo, la sua capacità di modificare modi di vedere e pensare. Sei testi che dialogano tra di loro con naturalezza, trasportando il lettore tra il Marocco e la Francia e dando vita a riflessioni profonde.

“I dittatori lo sanno bene: istruendo gli uomini, corrono il rischio di essere spodestati. E di vederli sfilare un giorno con la penna in mano”.

Il diavolo è nei dettagli - Leila Slimani - Libro - Mondadori Store

 

Leïla Slimani è nata nel 1981 a Rabat, in Marocco. Giornalista impegnata su temi sociali, ha esordito con Nel giardino dell’orco (Dans le jardin de l’ogre). Con il suo secondo romanzo, Ninna nanna (Chanson douce), Premio Goncourt e bestseller internazionale, è diventata la scrittrice più amata di Francia, consacrata dal presidente Macron come ambasciatrice per la francofonia nel mondo.

Leila Slimani | Le Donne Visibili

 

Françoise SAGAN, I quattro angoli del cuore (Les quatre coins du coeur), Solferino.

L’inedito dell’autrice di Bonjour tristesse.

Henri è un imprenditore che ha fatto fortuna con il commercio del crescione. Vedovo, ha sposato in seconde nozze la nevrastenica Sandra, e non smette di pentirsene. Oltre a molti rimpianti, il primo matrimonio gli ha lasciato un figlio, Ludovic, sopravvissuto contro ogni aspettativa a un terribile incidente ma rimasto, secondo tutti, un po’ «suonato»: Marie-Laure, sua moglie, non nasconde il disgusto per questo «mezzo marito», e nemmeno l’interesse per i suoi soldi. Alla Cressonade, la casa di campagna nella Turenna dove i quattro conducono la loro esistenza nel segno della volgarità e dell’ipocrisia, giunge come un vento fresco Fanny, la madre di Marie-Laure. Sensibile e piena di charme, si appassiona alla sorte infelice del genero più di quanto lei stessa sia disposta ad ammettere.

I quattro angoli del cuore mette in scena questi indimenticabili personaggi, le vibrazioni reciproche che sguardi, contatti, parole d’improvviso innescano, generando una catena di pulsioni e irrefrenabili desideri in cui i protagonisti smarriscono se stessi e i rispettivi ruoli, pubblici e privati.

È una storia di provincia, tra perbenismo e trasgressione, cattivo gusto e decadenza, ma che parla anche di uomini e di donne, istinti e sentimenti sospesi fuori dal luogo e dal tempo. E qui si riconosce l’inconfondibile penna di Sagan, che sceneggia un gioco delle parti intriso di erotismo sottile, mantenendo quel perfetto equilibrio tra feroce ironia e umana compassione che l’ha resa famosa in tutto il mondo.

«Quando il manoscritto di mia madre è arrivato nelle mie mani, dopo la sua morte, mi è sembrato un miracolo.» Denis Westhoff

«Un racconto formidabile, avvincente, in cui ritroviamo la vera Sagan, l’autrice che fa saltare tutto il mikado del conformismo sociale e lascia le anime dei suoi personaggi nude, tremanti e intrise delle loro stesse ipocrisie.» Les Parisiens

«Ecco in tutto e per tutto il tocco disinvolto di Sagan. Riconoscerete con gioia il suo humour, il suo distacco, la sua eleganza, il suo disincanto.» Le Monde

«Ritroviamo la prosa pungente e beffarda della scrittrice, il suo modo di costruire personaggi degni di un palcoscenico teatrale.» L’Express

Françoise Sagan (1935-2004) conquistò giovanissima il successo con Bonjour tristesse, pubblicato nel 1954, subito un caso editoriale di vastissima fortuna e poi un film. Da allora Sagan non ha smesso di far parlare di sé, vuoi per i suoi successi in libreria, spesso trasposti per il cinema, vuoi per gli episodi che hanno reso leggendaria la sua vita.

Amazon.it: I quattro angoli del cuore - Sagan, Françoise - Libri

 

Aurélie VALOGNES, Non c’è rosa senza spine (Minute, papillon!), Sperling & Kupfer.

Un’autrice regina delle classifiche. Due protagoniste che restano nel cuore. Una storia che regala ottimismo e fiducia nella vita.

“La scrittrice più amata di Francia.” Le Figaro

Se la vita fosse un giardino, Rose non si concederebbe di fermarsi a respirare il profumo dei fiori; piuttosto, si affannerebbe a estirpare sterpi ed erbacce. Nei suoi trentasei anni, Rose si è sempre sacrificata per gli altri, dimenticandosi di se stessa e dei suoi sogni. Nel momento in cui perde il lavoro, suo padre viene a mancare e il figlio diciottenne se ne va di casa, si sente allora crollare il mondo intorno. Si considera inutile, non sa più reagire, proprio lei che è sempre stata una roccia per tutti.

Finché, ricevuta un’ambigua offerta come dama di compagnia, si ritrova dog-sitter di un viziatissimo volpino dall’agenda fittissima, tra passeggiate al parco, costose toelette e lunghe sessioni fotografiche per arricchire il profilo Instagram del cagnolino. La proprietaria è una ricca manager dispotica e troppo indaffarata che riversa su di lui il solo affetto di cui sia capace e trascura gelidamente la madre settantenne, Colette, sempre chiusa in casa. Mossa a pietà da quella signora fragile e stramba, Rose decide di dedicare a lei le sue cure. Non può immaginare quali verità si celino dietro l’esilio forzato tra quelle pareti dorate, né quante sorprese possa riservare Colette. L’arzilla vecchietta ha già capito, infatti, che chi ha davvero bisogno di aiuto è proprio Rose: è giunto il momento di ricordarle che la vita, nonostante le sue molte spine, è pur sempre una bellissima rosa.

La storia di Rose ci dimostra come anche nell’esistenza più semplice possano scoccare scintille di magia. È una storia di eroi quotidiani e di sentimenti autentici, in cui è possibile riconoscersi, come in tutti i romanzi di Aurélie Valognes: successi che hanno fatto di lei la regina della narrativa francese.

Aurélie Valognes abita a Dinard, in Bretagna, ma ha vissuto anche a Milano. Ha sempre desiderato diventare scrittrice, ma ci è riuscita soltanto a trent’anni, quando, per seguire il marito all’estero, ha dovuto lasciare il lavoro e reinventarsi le giornate. Il suo primo romanzo, autopubblicato, ha avuto un successo straordinario, al punto da essere notato e conteso dai più importanti editori. Tutti i suoi romanzi, tradotti in oltre dieci lingue, conquistano regolarmente i vertici delle classifiche. Con 3 milioni di copie vendute, occupa saldamente da tre anni la Top 5 degli autori di maggior successo in Francia e Livres Hebdo l’ha definita «la papessa della narrativa popolare».

Non c'è rosa senza spine - Aurélie Valognes - eBook - Mondadori Store

 

Janet SKESLIEN CHARLES, La Biblioteca di Parigi, Garzanti.

Un inno d’amore a Parigi, al potere dei libri e alla forza dell’amicizia. The Booklist

Un romanzo denso e prezioso. Ci insegna che i libri sono luce nell’oscurità, salvezza nel pericolo, ossigeno in apnea. Francesca De Sanctis, Il Venerdì – la Repubblica

Una vicenda di amore, coraggio, devozione. Jessica Chia, La Lettura – Corriere della Sera

Nessuno può far tacere i libri.

Parigi, 1940. I libri sono la luce. Odile non riesce a distogliere lo sguardo dalle parole che campeggiano sulla facciata della biblioteca e che racchiudono tutto quello in cui crede. Finalmente ha realizzato il suo sogno. Finalmente ha trovato lavoro in uno dei luoghi più antichi e prestigiosi del mondo. In quelle sale hanno camminato Edith Wharton ed Ernest Hemingway. Vi è custodita la letteratura mondiale. Quel motto, però, le suscita anche preoccupazione. Perché una nuova guerra è scoppiata. Perché l’invasione nazista non è più un timore, ma una certezza. Odile sa che nei momenti difficili i templi della cultura sono i primi a essere in pericolo: è lì che i nemici credono che si annidi la ribellione, la disobbedienza, la resistenza. Nei libri ci sono parole e concetti proibiti. E devono essere distrutti. Odile non può permettere che questo accada. Deve salvare quelle pagine, in modo che possano nutrire la mente di chi verrà dopo di lei, come già hanno fatto con la sua. E non solo. La biblioteca è il primo luogo in cui gli ebrei della città provano a nascondersi: cacciati dalle loro case, tra i libri si sentono al sicuro, e Odile vuole difenderli a ogni costo. Anche se questo significa macchiarsi di una colpa che le stritola il cuore. Una colpa che solo lei conosce. Un segreto che, dopo molto tempo, consegna nelle mani della giovane Lily, perché possa capire il peso delle sue scelte e non dimentichi mai il potere dei libri: luce nelle tenebre, spiraglio di speranza nelle avversità.

La biblioteca di Parigi è, per la stampa di tutto il mondo, il romanzo più atteso dell’anno. Il libro più venduto alla Fiera di Francoforte esce in oltre venti paesi in occasione del centenario della fondazione della Biblioteca americana di Parigi. Una storia unica in cui tre ingredienti si mescolano alla perfezione: la resistenza durante l’occupazione nazista, il fascino intramontabile di Parigi e la magia dei libri che devono essere sempre salvati e protetti da ogni male.

La biblioteca di Parigi eBook: Charles, Janet Skeslien, Scarabelli ...

 

Joël DICKER, L’enigma della camera 622 (l’Énigme de la chambre 622), La nave di Teseo.

Un fine settimana di dicembre, il Palace de Verbier, lussuoso hotel sulle Alpi svizzere, ospita l’annuale festa di una importante banca d’affari di Ginevra, che si appresta a nominare il nuovo presidente. La notte della elezione, tuttavia, un omicidio nella stanza 622 scuote il Palace de Verbier, la banca e l’intero mondo finanziario svizzero. L’inchiesta della polizia non riesce a individuare il colpevole, molti avrebbero avuto interesse a commettere l’omicidio ma ognuno sembra avere un alibi; e al Palace de Verbier ci si affretta a cancellare la memoria del delitto per riprendere il prima possibile la comoda normalità. Quindici anni dopo, un ignaro scrittore sceglie lo stesso hotel per trascorrere qualche giorno di pace, ma non può fare a meno di farsi catturare dal fascino di quel caso irrisolto, e da una donna avvenente e curiosa, anche lei sola nello stesso hotel, che lo spinge a indagare su cosa sia veramente successo, e perché, nella stanza 622 del Palace de Verbier.

L'enigma della camera 622 eBook: Dicker, Joël: Amazon.it: Kindle Store

 

Catherine CUSSET, Una vita d’artista. David Hockney (Vie de David Hockney), Guanda.

Nato nel 1937 in una piccola città nel Nord dell’Inghilterra, David Hockney ha dovuto lottare per affermarsi come artista. Dopo aver lasciato la sua casa a Bradford per il Royal College of Art di Londra, la sua carriera conosce un’impennata. Eppure, il giovane David non riesce a superare un profondo senso di inadeguatezza dovuto alla sua omosessualità, nemmeno lontanamente accettata nella società di quei tempi, e all’inclinazione per un’arte figurativa considerata non abbastanza contemporanea. È soltanto oltreoceano, prima a New York e poi in California – dove inizia a dipingere le sue celebri piscine – che Hockney trova finalmente la propria libertà. Sono anni di edonismo, di eccessi e di amori, come quello per Peter, suo studente e modello. Ma anche di nuove sfide, che lo costringono a confrontarsi con delusioni sentimentali e innumerevoli perdite (negli anni drammatici dell’epidemia di Aids), e che David attraversa con una sempre rinnovata ispirazione. Muovendosi tra biografia e invenzione, questo delicato romanzo ripercorre quella stessa vita che David ha immortalato nelle sue opere: un vero e proprio ritratto d’artista di chi ha fatto della creatività la ragione della propria esistenza.

Questo libro ha catturato tanto di me. Potrei riconoscermi.” David Hockney

Cusset ha saputo ritrarre la mente di un pittore.” New York Times Book Review

Leggere questo romanzo è come guardare un dipinto di David Hockney… Intenso e coinvolgente.” The Economist

Catherine Cusset, nata a Parigi nel 1963, vive e lavora a New York con il marito e la figlia. Laureata all’École normale supérieure, fino al 2002 ha insegnato Letteratura francese del XVIII secolo all’Università di Yale. È autrice di quattordici romanzi ed è tradotta in diciassette lingue. Nel 2008 ha ricevuto il Prix Goncourt des lycéens per il romanzo Un brillant avenir.

Libro Una vita d'artista - C. Cusset - Guanda - Narratori della ...

 

Michel BUSSI, Usciti di Senna (Mourir sur Seine), Edizioni E/O.

Una girandola di personaggi, un crescendo di situazioni in cui le tracce dell’assassino in fuga si confondono con quelle di pirati vichinghi o del Cinquecento, una successione di colpi di scena in cui le vite di tutti sono in bilico sullo sfondo magico delle più belle navi del mondo. Bussi mozzafiato più che mai.

Maline, ex reporter d’assalto dal passato turbolento, fa ora la giornalista al SeinoMarin, un settimanale di Rouen a media tiratura. Rientra nei suoi compiti recensire l’Armada, spettacolare manifestazione che si svolge ogni cinque anni in cui i più bei velieri delle marine militari di tutto il mondo – per l’Italia l’Amerigo Vespucci – si ritrovano a Rouen e da lì scendono il corso della Senna fino a Le Havre: una sontuosa parata che si snoda per decine di chilometri tra le anse e i meandri del grande fiume navigabile e richiama sugli argini milioni di spettatori entusiasti. Un lavoro come tanti, non particolarmente interessante. Almeno fino a quando un marinaio messicano non viene assassinato in circostanze a dir poco misteriose. Il commissario Paturel, che si occupa del caso, pensa a un delitto passionale o a una rissa tra marinai, e gli indizi sembrano dargli ragione. Sarà Maline a scoprire lo strano intreccio che c’è tra l’omicidio in apparenza banale e il bottino dei pirati della Senna, mitico tesoro che da secoli sarebbe nascosto da qualche parte nei meandri del fiume. Ma la sua scoperta non fa che infittire il mistero e trasformare un’indagine di routine in un’aggrovigliata matassa.

Michel Bussi è l’autore francese di gialli attualmente più venduto oltralpe. È nato in Normandia, dove sono ambientati diversi suoi romanzi e dove ha insegnato geografia all’Università di Rouen. Ninfee nere è stato il romanzo giallo che nel 2011, anno della sua pubblicazione in Francia, ha avuto il maggior numero di premi: Prix Polar Michel Lebrun, Grand Prix Gustave Flaubert, Prix polar méditerranéen, Prix des lecteurs du festival Polar de Cognac, Prix Goutte de Sang d’encre de Vienne.

Usciti di Senna - Michel Bussi

 

Sandrine DESTOMBES, Nel monastero di Crest (Le prieuré de Crest), Rizzoli.

Nel silenzio della campagna francese. Il tenente Benoit non doveva fermarle.

«Signora, scenda dall’auto.» Sono due ore che il tenente Perceval Benoit della gendarmeria di Crest, villaggio storico nel cuore della Drôme, aspetta seminascosto nella boscaglia che qualcuno superi i limiti di velocità. Adesso la Peugeot 205 è ferma davanti a lui, finalmente, e questa scena esatta, unita agli istanti immediatamente successivi, rimarrà per sempre impressa nella mente di Benoit. La conducente, infatti, invece di ubbidire all’ordine, ingrana la marcia e si dà alla fuga, ma al primo tornante sfonda il guardrail e precipita in un fossato. Per lei, la morte è istantanea, ma l’altra passeggera, una bambina di otto anni di nome Léa, è ferita gravemente e portata all’ospedale. Di lì a poco, nello stesso bosco, a poche centinaia di metri, il corpo di un uomo viene rinvenuto sulla sponda del fiume Drôme. Una vittima sconosciuta, una bambina in coma, un cadavere privato degli occhi: è questo il macabro elenco del rapporto che Benoit consegna alla squadra di esperti della gendarmeria nazionale, arrivati nella cittadina per fare luce sul caso – anzi, su quei casi apparentemente scollegati tra loro, che in comune sembrano avere soltanto un luogo: il monastero di Crest, sorta di eremo staccato dal mondo, dove da anni la sessantenne Joséphine Ballard offre riparo e conforto alle sue ospiti, tutte donne spezzate, gravate da un passato doloroso, vegliando su di loro al pari di un’agguerrita mamma aquila. La scrittrice lanciata nell’universo del nero francese da Michel Bussi conferma le sue abilità narrative dando forma a un’indagine dall’architettura complessa in cui l’assolata campagna francese si tinge ancora una volta di sangue.

Intervista a Sandrine Destombes

 

Marcello SIMONI, La selva degli impiccati, Einaudi.

Dai bassifondi di Parigi alle foreste della Borgogna. L’autunno del Medioevo si stringe intorno alla figura di uno dei più celebri ribelli della storia, il poeta maledetto François Villon.

Anno Domini 1463, Parigi. Rinchiuso in un pozzo dello Châtelet, François Villon si vede ormai appeso alla corda del patibolo quando gli viene proposto un accordo: in cambio della vita dovrà stanare dal suo nascondiglio Nicolas Dambourg, il capo dei Coquillards, una banda di fuorilegge ritenuta ormai sciolta e di cui il poeta avrebbe fatto parte in gioventú. Ma Dambourg, per Villon, è molto più che un vecchio compagno di avventure… Seguito come un’ombra da un misterioso sicario, Villon dovrà districare una vicenda in cui si mescolano avidità, sete di potere e desiderio di vendetta. E fare i conti con l’irruenza di Joséphine Flamant, una fanciulla dai capelli di fuoco, infallibile con l’arco, divenuta brigante dopo aver assistito al linciaggio dello zio a causa di una lanterna. Una lanterna dentro la quale si credeva fosse imprigionato un demone.

«La breve vita che Villon aveva vissuto al fianco di Nicolas Dambourg era bastata a cancellare per sempre i propositi di onestà inculcatigli a suon di frustate da mastro Guillaume. E di tutti gli insegnamenti della Sorbonne era rimasto in lui soltanto l’amore per lo scrivere parole in versi. Il ladro poeta, l’aveva soprannominato con affetto il re dei Coquillards. E ora, pensò con amarezza, quel ladro poeta era costretto a dargli la caccia».

Marcello Simoni è uno scrittore, bibliotecario e archeologo italiano. Nel 2011 ha pubblicato il romanzo Il mercante di libri maledetti, che ha raggiunto il 2º posto nella classifica dei libri più venduti in Italia. È il vincitore del Premio Bancarella 2012.

La selva degli impiccati (Einaudi. Stile libero big) eBook: Simoni ...

 

Paolo ISOTTA, Verdi a Parigi, Marsilio Editore.

Una nuova immagine di Giuseppe Verdi.

Quando Verdi conseguì il primo grande successo col Nabucco, il genere di melodramma che s’era imposto era di origine francese, pur se fondato in prevalenza da italiani: il Grand-Opéra. La creazione di tale modello si deve ai sommi Cherubini, Spontini, Rossini; esso viene raccolto da Auber, Meyerbeer, Halévy, Donizetti. Ma Verdi ha una personalità di ferro. Pur influenzato dai predecessori, adotta il modello quale cornice esterna e lo riempie di contenuti stilistici, drammatici e psicologici soltanto suoi. Poi addirittura lo rovescia. Al tipico, al «caratteristico», e al diverso sostituisce la sintesi, il nesso e la velocità drammatici. Al carattere stereotipo dei personaggi contrappone la irriproducibilità e la ricerca del Vero drammatico: non imitato bensì trasceso per mezzo dell’arte: la sua formula è «inventare il Vero». In ciò la sua creazione è coerente per decenni. Il suo successo lo fece quasi subito desiderare dall’Opéra di Parigi. Il Maestro si concesse di rado a partire dal 1847, ma in francese sono alcuni dei suoi capolavori. Questo libro parte dai rapporti di Verdi con l’Opera francese, la cultura, l’ambiente e la società francesi, per tentare di fare del compositore un ritratto generale, estetico e anche politico: e di molti capolavori in qualche modo connessi con la Francia, a partire dalla Traviata, fa una distesa narrazione e interpretazione.

Paolo Isotta (Napoli, 1950) è Professore Emerito del Conservatorio di Musica di Napoli.

Libri, Isotta, Verdi a Parigi

 

Grazia PULVIRENTI, Non dipingerai i miei occhi. Storia intima di Jeanne Hébuterne e Amedeo Modigliani, Jouvence Editore.

Jeanne, compagna e modella di Modigliani, suicida il giorno dopo la morte dell’amato, è stata una grande artista e una donna audace e disinibita, ribelle e anticonformista. La sua figura è però sbiadita fra le pagine delle biografie dedicate al pittore e delle storie che narrano la Parigi degli anni folli. Le sue opere sono state occultate per anni per volere della sua famiglia bigotta e solo di recente sono state esposte e pubblicate. Questa è un’opera di fantasia, che ha voluto restituire a Jeanne la sua voce, i suoi colori, le sue bizzarrie, reinventando, al di là del mito, la “vera storia” di donna scandalosa e artista, ricostruendo le vicende della sua vita su fonti documentarie, da cui sono tratte le citazioni riportate in corsivo nel testo. La narrazione, sincopata come la vita di Jeanne, è affidata alle voci che emergono da immagini di dipinti e disegni esistenti e d’invenzione, al fine di restituire, al di là della patina dell’arte, la fragilità dei corpi, la miseria e la povertà di esistenze sbilenche, la trama di sofferenze e passioni, giornate folli di ebbrezza e disperazione, alla ricerca della bellezza vissuta come missione e maledizione.

Grazia Pulvirenti "Non dipingerai i miei occhi" - Il posto delle ...

 

Bruno LATOUR, La sfida di Gaia. Il nuovo regime climatico (Face à Gaïa), Prefazione di Luca Mercalli, Meltemi Editore.

Gaia non è il Globo, né la Madre Terra; non è una dea pagana e neppure la Natura, così come la abbiamo immaginata finora. Eppure, a causa degli effetti imprevisti della storia umana, quel che chiamavamo Natura abbandona ora le quinte e sale sulla scena. L’aria, gli oceani, i ghiacciai, il clima, il suolo: tutto quel che abbiamo reso instabile interagisce con noi. La vecchia Natura scompare e lascia il posto a un essere di cui è difficile prevedere le manifestazioni: Gaia. Latour, tra i principali antropologi contemporanei, in questo libro sconvolgente come una profezia, esamina le innumerevoli e ambigue figure di Gaia per districare gli aspetti etici, politici, teologici e scientifici che la nozione ormai obsoleta di Natura aveva confuso, alla ricerca di una rinnovata solidarietà universale.

Bruno Latour è un sociologo, antropologo e filosofo francese. È attualmente professore ordinario presso l’Istituto di studi politici di Parigi e la Scuola di economia e scienze politiche di Londra.

Di fronte a Gaia | Rivistamicron

 

David FOENKINOS, Vers la beauté, Gallimard.

Antoine Duris est professeur aux Beaux-Arts de Lyon. Du jour au lendemain, il décide de tout quitter pour devenir gardien de salle au musée d’Orsay. Personne ne connaît les raisons de cette reconversion ni le traumatisme qu’il vient d’éprouver. Pour survivre, cet homme n’a trouvé qu’un remède, se tourner vers la beauté. Derrière son secret, on comprendra qu’il y a un autre destin, celui d’une jeune femme, Camille, hantée par un drame.

David Foenkinos est né en 1974. Il est l’auteur de quinze romans parmi lesquels La délicatesse, Les Souvenirs, tous deux adaptés au cinéma, et Le mystère Henri Pick. Ses livres sont traduits en plus de quarante langues. Son roman Charlotte a obtenu le prix Renaudot et le prix Goncourt des lycéens en 2014.

«Comme dans Charlotte, il y a quelque chose de lumineux qui se dégage de ce récit, quelque chose de vital.» Mohammed Aïssaoui, Le Figaro Littéraire

«David Foenkinos signe un éloge de la peinture et des artistes et souligne avec une grande sensibilité que l’on peut revenir à la vie par l’art. Magnifique.» Anne Michelet, Version Femina

Vers La Beauté : chronique et interview – Agathe The Book

 

Guillaume MUSSO, La vie est un roman, Calmann – Lévy Éditeur.

Pour lui, tout est écrit d’avance. Pour elle, tout reste à écrire.

« Un jour d’avril, ma fille de trois ans, Carrie, a disparu alors que nous jouions toutes les deux à cache-cache dans mon appartement de Brooklyn. »

Ainsi débute le récit de Flora Conway, romancière renommée à la discrétion légendaire. La disparition de Carrie n’a aucune explication. La porte et les fenêtres de l’appartement étaient closes, les caméras de ce vieil immeuble new-yorkais ne montrent pas d’intrusion. L’enquête de police n’a rien donné.
Au même moment, de l’autre côté de l’Atlantique, un écrivain au cœur broyé se terre dans une maison délabrée. Lui seul détient la clé du mystère. Et Flora va le débusquer.

Une lecture à nulle autre pareille. En trois actes et deux coups de théâtre, Guillaume Musso nous immerge dans une histoire étourdissante qui puise sa force dans le pouvoir des livres et la rage de vivre de ses personnages.

« Un roman aussi vertigineux que dense, exercice de haut vol et d’illusionniste sur les interactions d’un auteur avec ses créatures. »  – Marianne Payot, L’Express

« Un récit machiavélique et jubilatoire autour du pouvoir des livres qui nous a complètement bluffés. (…) Guillaume Musso signe ici un de ses romans les plus personnels. Un de ses meilleurs aussi. » – Sandrine Bajos, Le Parisien

« Une formidable histoire qui ravira à la fois les amateurs de thrillers et les amoureux de littérature. (…) Assurément grand écrivain et grand lecteur, Guillaume Musso revient avec brio sur le métier d’écrire, l’inspiration, la vie réelle et imaginaire… (…) La vie est un roman fait irrésistiblement penser à Romain Gary. » – Alain-Jean Robert, AFP

De roman en roman, Guillaume Musso a noué un lien unique avec les lecteurs. Né en 1974 à Antibes, il a commencé à écrire pendant ses études et n’a plus jamais cessé. Traduits en quarante-quatre langues, plusieurs fois adaptés au cinéma, tous ses livres ont connu un immense succès en France et dans le monde.

La vie est un roman : le nouveau Guillaume Musso - Conseils d ...

 

Luc LANG, La tentation, Stock.

Un roman noir sur la famille comme dans les tragédies grecques, déployé dans une construction très étonnante. Le thriller de Luc Lang remporte le prix Médicis 2019.

C’est l’histoire d’un monde qui bascule. Le vieux monde qui s’embrase, le nouveau qui surgit. Toujours la même histoire… et pourtant. François, chirurgien, la cinquantaine, aime chasser. Il aime la traque, et même s’il ne se l’avoue pas, le pouvoir de tuer. Au moment où il va abattre un cerf magnifique, il hésite et le blesse. À l’instant où il devrait l’achever, il le hisse sur son pick-up, le répare, le sauve. Quel sentiment de toute-puissance venu du fond des âges l’envahit ? Quand la porte du relais de chasse en montagne s’ouvre sur ses enfants, que peut-il leur transmettre ? Une passion, des biens, mais en veulent-ils seulement ? Son fils, banquier, a l’avidité du fauve. Sa fille, amoureuse éperdue, n’est plus qu’une bête traquée. Ce sont désormais des adultes à l’instinct assassin. Qui va trahir qui ? Luc Lang a écrit ici son histoire familiale de la violence. Son héros croit encore à la pureté. Cet ample roman nous raconte superbement sa chute et sa rédemption.

Luc Lang est l’auteur de onze romans, dont Mille six cent ventres, prix Goncourt des lycéens, La Fin des paysages, Mother et Au commencement du septième jour.

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LIVRES POUR LES ENFANTS

Matthieu SYLVANDER, L’impavida Aurora e la sfida delle principesse (Béatrice l’intrépide), illustrazioni di Perceval Barrier, Terre di Mezzo Editore.

Aurora è un’eroina senza paura, sempre pronta ad aiutare i più deboli.

In sella alla sua cavalla Veronica, si destreggia tra missioni impossibili: salvare il principe intrappolato nella torre del castello da un potente sortilegio (in realtà un ragazzino dipendente dei videogiochi, sempre attaccato alla console regalatagli dalla sua fata madrina), o liberare un nugolo di bambini pestiferi catturati dal diavolo Gianvito.

Una serie esilarante che ribalta i ruoli di genere e i luoghi comuni, con uno stile fresco e vivace e una protagonista moderna, intraprendente e decisa. Età di lettura: da 8 anni.

L'Impavida Aurora e la sfida delle principesse (L'Acchiappastorie ...

 

Diane LE FEYER, Adele Crudele.Genitori vendesi (Mortelle Adèle. Parents à vendre), Editore Becco Giallo.

“Non ditelo ai miei genitori, ma ho fatto pubblicare un annuncio per sbarazzarmi di loro! Insomma, non pensano che alle verdure e ai compiti! Nell’attesa che qualcuno li adotti, ho deciso di andare a vedere se altrove si sta meglio…. Vi va di accompagnarmi?”

Adele Crudele ha preparato la valigia e ha deciso di passare qualche giorno dalla nonna, dallo zio e persino da Goffredo! Un’occasione per verificare se in casa d’altri la vita è più crudele o forse per rendersi conto che non si sta mai così bene come a casa propria!

Adele crudele: 8: Amazon.it: Mr Tan, Le Feyer, Diane: Libri

 

Emmanuel GUIBERT e Marc BOUTAVANT, Ariol. Amici per la pelle (Copain comme cochon), Editore Becco Giallo.

È semplice: Ariol è l’asino e Ramono il maiale. Uno è blu, ha lunghe orecchie e grossi occhiali. L’altro è rosa e il suo muso sembra una presa elettrica. Non si può certo dire che si somiglino, ma sono amici. Talmente amici che talvolta il maiale fa delle asinate e l’asino delle maialate. E allora non si sa più chi è chi! Età di lettura: da 8 anni.

Amazon.it: Amici per la pelle. Ariol: 3 - Guibert, Emmanuel ...

 

Orianne LALLEMAND, Il lupo che voleva fare il giro del mondo (Le Loup qui voulait faire le tour du monde), illustrazioni di Eléonore THUILLIER, Gribaudo.

Lupo si annoia nella sua foresta. Ma un giorno ha una brillante idea: e se facesse un viaggio? Ha sempre sognato di fare il giro del mondo! Zaino in spalla, Lupo parte per l’Italia, l’Egitto, l’Africa, il Canada e tanti altri Paesi. Riuscirà a tornare sano e salvo? Età di lettura: da 6 anni.

Amazon.it: Il lupo che voleva fare il giro del mondo. Amico lupo ...

 

Orianne LALLEMAND, Il lupo che voleva cambiare colore (Le Loup qui voulait changer de couleur), illustrazioni di Eléonore THUILLIER, Gribaudo.

C’era una volta un enorme lupo grigio che non amava il proprio colore. Si guardò nello specchio e allora decise: lo avrebbe cambiato, ma non era facile come sembrava. Età di lettura: da 3 anni.

Amazon.it: Il lupo che voleva cambiare colore. Amico lupo. Ediz ...

 

Orianne LALLEMAND, Il lupo che entrava nelle fiabe (Le Loup qui découvrait le pays des contes), illustrazioni di Eléonore THUILLIER, Gribaudo.

Quest’anno per la Festa di Primavera Lupo vuole preparare una torta di mele, ma in cucina è un disastro. Così va nel bosco a cercare qualcuno che lo aiuti. E chi incontra? Tre piccoli porcellini, Cappuccetto rosso, una strega… Quante avventure deve affrontare per preparare la deliziosa torta di zia Rosetta! Età di lettura: da 3 anni.

Amazon.it: Il lupo che entrava nelle fiabe. Amico lupo. Ediz. a ...

 

Orianne LALLEMAND, Mes histoires de loup, illustration Eléonore THUILLIER, Auzou.

Mes histoires de Loup réunit dans un très joli ouvrage à la couverture cartonnée les 6 premières histoires de Loup : Le Loup qui voulait changer de couleur, Le Loup qui s’aimait beaucoup trop, Le Loup qui cherchait une amoureuse, Le Loup qui ne voulait plus marcher, Le Loup qui voulait faire le tour du monde, Le Loup qui voulait être un artiste. Ces 6 histoires traitent des thématiques diverses, telles que l’acceptation de soi, l’humilité, l’amour, les transports, la découverte du monde et la persévérance. Un très joli cadeau à offrir et à partager, pour passer de délicieux moments.

Amazon.it: Mes histoires de Loup : Volume 1 - Thuillier, Eléonore ...

 

EXPOSITIONS

Henri Cartier-Bresson. Le grand jeu. Venezia. Palazzo Grassi. Dall’11 luglio 2020 al 10 gennaio 2021.

Palazzo Grassi dedica al grande fotografo Henri Cartier-Bresson un progetto espositivo inedito, ideato e coordinato da Matthieu Humery e realizzato con la Bibliothèque nationale de France, in collaborazione con la Fondation Henri Cartier-Bresson. Negli anni ’70, Henri Cartier-Bresson raccoglie e seleziona gli scatti che considera i più importanti e significativi realizzati lungo tutta la sua carriera, dalle celebri “Dimanche sur les bords de Seine” (Francia, 1938) o “Simiane-la-Rotonde” (Francia, 1969), ai ritratti dei grandi artisti del Novecento, come Henri Matisse e Alberto Giacometti, fino agli scatti della Guerra di Spagna, la Liberazione francese. L’immaginario del maestro riunito in una sua personale selezione – una Master Collection – di 385 fotografie che, attraverso momenti storici epocali, incontri con grandi personaggi, ritratti di vita popolare, ha ritratto un secolo in bianco e nero.   A partire da questa raccolta, la mostra mette a confronto lo sguardo di cinque curatori d’eccezione: il collezionista François Pinault, la fotografa Annie Leibovitz, il regista Wim Wenders, lo scrittore Javier Cercas e la conservatrice e direttrice del dipartimento di Stampe e Fotografia della Bibliothèque nationale de France Sylvie Aubenas, sull’opera di Cartier-Bresson (1908 – 2004). Ciascuno di essi è stato chiamato a operare delle scelte all’interno della Master Collection, divenuta per il celebre fotografo uno strumento essenziale per la comprensione della propria opera. Attraverso il prisma di questi cinque sguardi, l’esposizione propone angolazioni inedite sulla sua produzione, racchiudendo in un unico percorso cinque mostre autonome.

Henri Cartier-Bresson Le Grand Jeu - Marsilio Editori

 

5 minuti con Monet. A tu per tu con le Ninfee. Genova. Palazzo Ducale. Fino al 23 agosto 2020.

Con questa iniziativa Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, in collaborazione con il Comune di Genova, intende far diventare il distanziamento sociale l’occasione per un’esperienza estetica immersiva ed emozionante. Questa mostra è una sfida alla riscoperta della contemplazione, del contatto e della forza espressiva di un’opera. In un tempo che ci costringe a costruire barriere per proteggerci, Palazzo Ducale invita ad un incontro diretto con un capolavoro, a metterci in ascolto di quanto l’arte, con grande capacità narrativa, riesce a dire di sé, ma anche di noi, per fare del distanziamento sociale messo in atto per proteggerci, un’autentica occasione di avvicinamento all’arte e all’esperienza estetica. Più di ogni altro è Claude Monet, che con la sua pittura fluida ed avvolgente, col suo narrare personale eppure universale, può permetterci di vincere questa sfida.

Il percorso espositivo inizia nel loggiato maggiore e prosegue all’interno dell’Appartamento del Doge, e nella grande sala espositiva è possibile ammirare le Ninfee in completa solitudine per cinque, magnifici, minuti. All’interno della sala inoltre è possibile scegliere se ammirare l’opera in silenzio oppure accompagnati dalla musica di Arvo Pärt Spiegel im Spiegel o, in alternativa, dalle parole che lo stesso Monet scrisse al critico François Thiébault-Sisson nel febbraio del 1918, lette da Luca Bizzarri.

Nel 1883 Claude Monet, dieci anni dopo aver scandalizzato la critica parigina con l’opera Impression, soleil levant, divenuto ormai un artista affermato, decide di trasferirsi insieme alla moglie e ai figli a Giverny, piccolo e tranquillo paese immerso nella campagna della Normandia. È soprattutto la luce di Giverny che lo affascina, come scrive egli stesso «la luce è unica: non si trova uguale in nessun’altra parte del mondo».

Successivamente acquista il casolare e comincia a realizzare il sogno di una vita: quello di creare un giardino ornamentale di ispirazione giapponese, come le stampe di cui era grande appassionato. Nell’estate del 1893 ottiene l’autorizzazione per deviare il corso del fiume Epte che costeggiava allora il villaggio di Giverny, creando un piccolo stagno colmo di ninfee attraversabile da un ponticello. Monet trasforma completamente il giardino e lo cura come un giardiniere e un botanico esperto: rose, iris, tulipani, glicini, campanule, salici piangenti sono solo alcune delle tante specie vegetali che ancora oggi sono visibili a Giverny.

Il giardino diventa così una costante fonte di ispirazione: le innumerevoli piante e il ponte giapponese diventano protagonisti delle sue opere. Poi, man mano che passano gli anni, Monet si concentra sempre di più sulle ninfee e sui giochi di riflessi dell’acqua: «L’acqua, essendo un soggetto così mobile e in continuo mutamento è un vero problema, un problema estremamente stimolante perché ogni momento che passa la fa diventare qualcosa di nuovo ed inatteso», dichiara a Renè Gimpel durante un’intervista.

Le Ninfee che Monet ha realizzato negli anni della vecchiaia, fino alla morte nel 1926, sono all’incirca 250. Opere meravigliose, testimonianza di una ricerca artistica che non si è mai esaurita, e che si è sempre sviluppata intorno alla luce. E se nelle prime opere è ancora possibile distinguere i fiori che galleggiano e la cornice naturale dello stagno, più passano gli anni più il campo si restringe, lo spazio si annulla e l’orizzonte è aperto: nell’opera esposta a Palazzo Ducale, realizzata tra il 1916 e il 1919 e proveniente dal Musée Marmottan Monet di Parigi, non vi è né inizio né fine, solo le foglie e i fiori che, come scrisse Marcel Proust, «sembrano fiorire in pieno cielo».

A Palazzo Ducale, 5 minuti soli con Monet - R 101

 

Peggy Guggenheim Collection. Venezia.

Dopo le Gallerie dell’Accademia e la Fondazione Querini Stampalia, riapre anche la Peggy Guggenheim Collection. Nel giardino delle sculture sono visibili, liberate dalle protezioni invernali, la Donna in piedi di Alberto Giacometti e l’Anfora-frutto di Jean Arp.

Collezione Peggy Guggenheim a Venezia - Peggy Guggenheim ...

 

Alberto Giacometti (1901-1966). Grafica al confine fra arte e pensiero. Chiasso (Svizzera). m.a.x. Museo. Fino al 10 gennaio 2021.

La Svizzera ha riaperto le frontiere. È possibile dunque visitare questa mostra che con oltre 400 fogli restituisce una visione esaustiva dell’opera grafica dello scultore: dalla xilografia all’incisione a bulino, dall’acquaforte alla litografia. Si aggiungono dipinti, disegni, sculture e fotografie.

Alberto Giacometti (1901-1966), Grafica al confine fra arte e ...

 

Cézanne et les Maîtres. Rêve d’Italie. Paris. Musée Marmottan Monet. Jusqu’au 3 janvier 2021.

Pour la première fois l’œuvre de l’Aixois sera mise en regard de chefs-d’œuvre des plus grands maîtres italiens, du XVIe au XIXe siècle. Ainsi une exceptionnelle sélection de toiles de Cézanne dont l’iconique Montagne Sainte-Victoire, les incontournables Pastorale et natures-mortes, feront face à un rare ensemble de peintures anciennes signées Tintoret, Le Greco, Ribera, Giordano, Poussin, et pour les modernes Carrà, Sironi, Soffici, Pirandello sans oublier Boccioni et Morandi.

Riche d’une soixantaine de chefs-d’œuvre provenant des plus importantes collections publiques et privées du monde entier (musée du Louvre, Orsay, National Gallery of Art de Washington, collection Thyssen-Bornemisza de Madrid, Pola Museum de Kanagawa, Walker Art Gallery de Liverpool, …), la première partie du parcours mettra en évidence l’impact de la culture latine dans l’œuvre de Cézanne et la manière dont l’Aixois s’est nourri de l’exemple de ses illustres prédécesseurs pour asseoir une peinture « nouvelle ». Forte de cette italianité, il n’est pas étonnant que l’expérience de l’aixois ait aussi marqué les artistes de la péninsule. La dernière section de l’exposition illustre ainsi l’influence décisive de Cézanne sur les grands maîtres du Novecento italien. Revisitant ses recherches, des œuvres de Carrà, Morandi, Boccioni, etc. soulignent la valeur intemporelle de l’œuvre de Cézanne, pivot de l’art du XXe siècle.

Exhibition - Cézanne and the Italian Masters. A Dream of Italy ...

 

Turner, peintures et aquarelles. Collections de la Tate. Paris. Musée Jacquemart-André. Jusqu’au 11 janvier 2021.

Joseph Mallord William Turner (1775-1851) est incontestablement le plus grand représentant de l’âge d’or de l’aquarelle anglaise, il en exploita les effets de lumière et de transparence sur les paysages anglais ou les lagunes vénitiennes. Cette exposition révèle le rôle qu’ont joué les aquarelles dans la vie et l’art de Turner, des oeuvres de jeunesse qu’il envoya à la Royal Academy aux fascinantes expérimentations lumineuses et colorées de sa maturité. Pour un public moderne, ces dernières comptent parmi ses oeuvres les plus radicales et accomplies. Grâce aux prêts exceptionnels de la Tate Britain de Londres, qui abrite la plus grande collection de Turner au monde, le musée Jacquemart-André accueille une exposition de 60 aquarelles et quelque 10 peintures à l’huile, dont certaines n’ont jamais été présentées en France.

Cette monographie évoque le jeune Turner, issu d’un milieu modeste. D’abord autodidacte, il travaille chez un architecte, prend des cours de perspective et de topographie, puis entre à l’école de la Royal Academy à l’âge de quatorze ans. Insatiable voyageur, il s’affranchit progressivement des conventions du genre pictural et met au point sa propre technique.

Un parcours chronologique permet de suivre pas à pas son évolution artistique : de ses oeuvres de jeunesse d’un certain réalisme topographique aux oeuvres de sa maturité, plus radicales et accomplies, fascinantes expérimentations lumineuses et colorées. Associées ici à quelques aquarelles achevées et peintures à l’huile pour illustrer leur influence sur la production publique de Turner, ces oeuvres très personnelles demeurent aussi fraîches et spontanées que lorsqu’elles sont nées sur le papier.

Turner - Musee Jacquemart-andre à Paris | Billets & Places

 

Araignéées, Lucioles et Papillons. Paris. Musée en Herbe. Jusqu’au 13 janvier 2021.

Venez découvrir l’univers fascinant de ces drôles de petites bêtes qui ont inspiré de nombreux artistes !!!

Le Musée en Herbe (le seul musée pour les 3 à 103 ans !) accueille petits et grands à découvrir le monde mystérieux des petites bêtes qui peuplent notre monde. Explorez ce parcours en famille et profitez des nombreuses œuvres et autres vivariums, pour apprendre en s’amusant ! Le Musée en Herbe nous emmène à la rencontre des petites bêtes qui partagent notre quotidien. L’exposition mêle à la fois l’art et la science. Les tableaux de Salvador Dali ou Nikki de Saint-Phalle côtoient les vivariums et les planches entomologiques, pour un parcours riche et varié, qui plaît à toute la famille. Mettez vos bottes, saisissez vos jumelles et votre carnet d’explorateur, on part à l’aventure ! Battez-vous contre les araignées et leurs toiles, émerveillez-vous face aux lucioles et aux papillons qui peuplent cette exposition.

Araignees, lucioles, papillons - broché - Collectif - Achat Livre ...

 

Monet, Renoir… Chagall. Voyages en Méditerranée. Paris. Atelier des lumières. Jusqu’au 3 janvier 2021.

Cette exposition propose un parcours itinérant, de l’impressionnisme à la modernité. Après Van Gogh, cette nouvelle exposition numérique révèle le lien entre la création artistique et les rives méditerranéennes, bassins majeurs de la modernité. Une immersion dans les chefs-d’oeuvre d’une vingtaine d’artistes : Renoir, Monet, Pissarro, Matisse, Signac, Derain, Vlaminck, Dufy, Chagall… En Van Gogh, ces artistes reconnaissent un génie de la peintre qui, après avoir quitté Paris, utilise la couleur pure comme mode d’expression privilégié. À partir des années 1880, la Méditerranée séduit les artistes : délaissant Paris ou le Nord, ils se réunissent le long du littoral, de Collioure à Saint-Tropez. C’est alors qu’ils élaborent une nouvelle conception de la lumière et de la couleur. Ces artistes ont entretenu des liens avec la Méditerranée soit par leurs origines, soit par leurs séjours dans le Midi. L’exposition numérique s’attache à montrer comment leurs personnalités artistiques se révèlent au contact de ces paysages maritimes et comment s’invente la modernité picturale. En 7 séquences et une quarantaine de minutes, vous êtes emporté d’un courant artistique à un autre : de l’impressionnisme avec Monet et Renoir, au pointillisme avec Signac et Cross, en passant par le fauvisme avec Camoin, Derain, Vlaminck, Marquet… sans oublier Matisse. L’exposition immersive retrace aussi la fascination pour la Méditerranée de Bonnard et Dufy, pour enfin arriver à l’un des plus grands coloristes de l’art moderne : Chagall. Plus de 500 oeuvres, aujourd’hui dispersées à travers le monde, inondent l’Atelier des Lumières de leurs couleurs éclatantes et révèlent les variations de ces grands artistes sur la Méditerranée qui leur a permis d’exprimer toute leur sensibilité.

Monet, Renoir… Chagall. Voyages en Méditerranée – Expositions à Paris

 

Soleils noirs. Lens. Musée du Louvre-Lens. Jusqu’au 25 janvier 2021.

Poétique et sensorielle, l’exposition offre une rencontre inédite avec des chefs-d’oeuvre de la peinture moderne et permet la découverte d’un art contemporain inspirant. Près de 75 ans après l’exposition mythique « Le noir est une couleur », elle propose de plonger dans l’observation fascinante de cette tonalité au symbolisme pluriel dans les arts occidentaux, de l’Antiquité à nos jours.

Couleur du paradoxe, le noir est-il une absence de lumière, un vide, une somme réjouissante de toutes les couleurs, un éblouissement ? Codifié dans la vie et la mode, le noir constitue dans les portraits de l’Europe moderne un luxe social, une marque d’élégance ou le marqueur d’une fonction, autant qu’un plaisir pour le peintre. Le noir est aussi la couleur emblématique des modernités industrielle et esthétique. Il s’affranchit au point de devenir une substance plastique sans cesse interrogée ou réinventée, comme en témoignent les outrenoirs de Pierre Soulages.

L’exposition réunit près de 180 oeuvres, croisant les époques et les disciplines, entre peinture, mode, arts décoratifs, projections et installations. De Vélasquez aux artistes des 19e et 20e siècles comme Delacroix, Courbet, Manet, Kandinsky, Malevitch, Reinhardt, « Soleils noirs » interroge les paradoxes du noir et les mille manières dont il a inspiré les artistes.

Ouverture de l'exposition Soleils noirs au Musée Louvre-Lens

 

Nuits électriques. Le Havre. MuMa. Du 3 juillet au 1er novembre 2020.

Siècle majeur de transformations, le XIXe siècle voit le paysage nocturne évoluer radicalement avec l’apparition de l’éclairage artificiel. Longtemps obscure, la nuit s’illumine progressivement, se parant d’ambiances plus variées. Jeux d’ombres et de lumières, clair-obscur, contre-jour, premières publicités au néon… un nouvel éventail d’expériences visuelles apparaît, teinté d’une magie et d’une poésie propre au monde de la nuit. Entre fascination, admiration, curiosité et nostalgie, ces métamorphoses nocturnes marquent fortement les artistes. Partout en Europe, peintres, graveurs, photographes, les plus ouverts aux manifestations de la modernité, en font un sujet de prédilection. Avec Nuits électriques, le MuMa explore pour la première fois cette question de la perception de l’éclairage artificiel urbain par les artistes de la seconde moitié du XIXe siècle jusqu’à la veille de la Première Guerre mondiale.

Nuits électriques | MuMa Le Havre : site officiel du musée d'art ...

 

CINÉMA

Gamberetti per tutti (Les Crevettes pailletées). Un film di Maxime Govare, Cédric Le Gallo. Con Nicolas Gob, Alban Lenoir, Geoffrey Couet, Michael Abiteboul, Romain Lancry. Uscita 9 luglio 2020.

Un uomo viene costretto a fare da allenatore a una squadra di pallanuoto.

Dopo aver fatto dichiarazioni omofobiche, Mathias Le Goff, vice campione mondiale di nuoto ormai a fine carriera, è condannato a allenare Les Crevettes Pailletées, una squadra di pallanuoto formata da atleti gay, il cui obbiettivo è qualificarsi per partecipare ai Gay Games che si svolgono in Croazia. Mathias avrà così l’opportunità di scoprire un universo che sconvolgerà i suoi punti di riferimento e lo porterà a rivedere le priorità della vita.

Gamberetti per tutti: Commedia al cloro a tinte Rainbow |

 

L’anno che verrà (La vie scolaire). Un film di Mehdi Idir, Grand Corps Malade. Con Bakary Diombera, Adèle Galloy, Zita Hanrot, Alban Ivanov, Grand Corps Malade. Uscita 9 luglio 2020.

La vita quotidiana di una scuola situata a Saint Denis, nella città natale del cantante e poeta Grand Corps Malade (nom de plume de Fabien Marsaud).

Un anno nel cuore di una scuola e di un quartiere. Samia, una giovane novizia che lavora nell’infanzia, arriva dalla sua nativa Ardèche in un college ritenuto difficile nella città di Saint-Denis. Scopre lì i ricorrenti problemi di disciplina, la realtà sociale che pesa sul distretto, ma anche l’incredibile vitalità e umorismo, sia degli studenti che del suo team di supervisori. Samia si adatta e presto si diverte a canalizzare l’ardore dei più dirompenti. La sua complicata situazione personale la avvicina naturalmente a Yanis, un’adolescente vivace e intelligente.

La vie scolaire ». « Ce film, c'est nos vraies vies de cité ...

 

Nel nome della terra (Au nom de la terre). Un film di Edouard Bergeon. Con Guillaume Canet, Veerle Baetens, Anthony Bajon, Rufus, Samir Guesmi. Uscita 9 luglio 2020.

Pierre ha 25 anni quando torna dal Wyoming per trovare Claire, la sua fidanzata e assumere la fattoria di famiglia. Venti anni dopo, la fattoria si espande, così come la famiglia. È il momento dei giorni felici, almeno all’inizio. Poi i debiti si accumulano e Pierre è esausto al lavoro. Nonostante l’amore di sua moglie e dei suoi figli, sta lentamente cadendo.

Nel nome della terra (2019) | FilmTV.it

 

Un’intima convinzione (Une intime conviction). Un film di Antoine Raimbault. Con Marina Foïs, Olivier Gourmet, Laurent Lucas, Philippe Uchan, Jean Benguigui. Uscita 30 luglio 2020.

Una donna farà di tutto per far scagionare un uomo, convinta della sua innocenza.

Da quando Nora ha partecipato al processo di Jacques Viguier, accusato dell’omicidio di sua moglie, è convinta della sua innocenza. Farà di tutto perché riceva una degna difesa durante il suo secondo processo, in appello.

Un'intima convinzione - Film (2019) - MYmovies.it

 

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